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Vitamina D: quanto tempo bisogna esporsi al sole?

Tan Erika trainer
Tan Erika trainer

Sono numerose le vitamine indispensabili all’organismo per attraversare al meglio i caldissimi mesi estivi, ma tra quelle sicuramente più menzionate nella bella stagione c’è la vitamina D. Il motivo? Una delle sue peculiarità è quella di essere sintetizzata nell’organismo grazie all’esposizione alla luce solare.

La giusta quantità di vitamina D è indispensabile per raggiungere un elevato grado di benessere, mantenere sempre in salute le ossa e offrire numerosi benefici a tutto l’organismo. Anche se assumere la giusta quantità di vitamina D non è così complesso, molte persone hanno livelli troppo scarsi di questo micronutriente.

Quindi, come prendere la vitamina D dal sole e assicurarvi di godere di tutti i suoi effetti positivi?

L’importanza della vitamina D per il corpo

Tra le caratteristiche più interessanti della vitamina D c’è la sua capacità di contribuire all’assorbimento del calcio e alla sua fissazione all’interno delle ossa, in modo da renderle più forti e robuste e scongiurare il rischio di patologie anche serie come l’osteoporosi.

Il calcio è un minerale essenziale per il corpo umano e, oltre a essere direttamente coinvolto nella salute delle ossa, migliora le funzioni coagulative, quelle del sistema nervoso centrale e periferico e la connettività dei muscoli, compreso quello cardiaco.

Come viene integrata la vitamina D? Essenzialmente in due modi:

  • attraverso l’assunzione di alimenti ricchi di questa sostanza, come il pesce grasso, il fegato, il tuorlo dell’uovo, il latte e i suoi derivati
  • attraverso la sintesi che effettua il corpo quando viene esposto ai raggi ultravioletti del sole

All’interno del fegato, un grasso simile al colesterolo viene elaborato per poi raggiungere la pelle, dove subisce ulteriori trasformazioni sotto l’effetto dei raggi UVB, diventando provitamina D3 e poi vitamina D3. La vitamina D viene poi riassorbita dal fegato, trasformata in calcidiolo e distribuita poi a tutto il resto dell’organismo.

Purtroppo, l’abitudine di restare spesso nei luoghi chiusi e trascorrere poco tempo all’aria aperta rende sempre più difficile la sintesi della vitamina D e contribuisce a creare sempre più carenze nella popolazione. Ma rimediare si può, in modo sano e rilassante, ossia attraverso un bel bagno di sole!

Quanto tempo esporsi al sole per la vitamina D?

Per fortuna, mantenere adeguati livelli di questa vitamina non è così difficile, grazie a un rapporto sano e consapevole con i raggi solari. Infatti, è sufficiente esporsi per almeno 30 minuti al giorno per stimolare una buona produzione della preziosa sostanza e sfruttarne tutti gli effetti benefici.

Esistono poi dei fattori che rendono più o meno efficace il processo di sintesi di questa sostanza, come ad esempio la temperatura e la porzione di pelle effettivamente esposta. Per massimizzare infatti l’assorbimento di vitamina D non basta farvi baciare dal sole il viso o le mani, ma è meglio lasciare scoperti anche il tronco e gli arti, in modo da fare una scorta abbondante e duratura di vitamina.

Integrare o non integrare?

I momenti della vita in cui la vitamina D è più necessaria corrispondono anche ai periodi in cui le capacità di sintetizzarla sono assenti o calano drasticamente e non basta quindi calcolare quanto stare al sole per integrare la vitamina D. In un anziano, ad esempio, l’abilità di produzione è di circa sette volte inferiore rispetto a quella di un giovane adulto. Nei bambini invece la vitamina D è indispensabile per lo sviluppo, ma è imperativo anche non esporre la loro pelle ai raggi diretti del sole per troppo tempo o nelle ore più calde.

Come fare quindi in questi casi? Un buon rimedio è quello di ricorrere all’integrazione. Nei più piccoli è abitudine diffusa somministrare integratori appositamente studiati nei primi 24 mesi di vita per favorire lo sviluppo osseo e contrastare il rischio di rachitismo.

Per gli adulti in età avanzata diventa invece ancora più imprescindibile consumare alimenti ricchi di vitamina D oppure ricorrere alla supplementazione di questa sostanza, sempre stando attenti a non introdurne nell’organismo dosi eccessive che potrebbero essere tossiche. Un’eventuale integrazione dovrebbe infatti essere prescritta dal medico a fronte di una reale esigenza e comunque mai interrotta nemmeno in estate, quando cioè si può aumentarne la sintesi con regolari soste all’aria aperta.

 

Insomma, restare sotto ai raggi del sole non è solo piacevole ma anche incredibilmente benefico per la salute!