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Ci si abbronza anche all’ombra o quando è nuvoloso?

Tan Erika trainer
Tan Erika trainer

Siamo ormai quasi tutti molto ferrati sul tema sole e abbronzatura. Ad esempio, sappiamo che il sole è una piacevole fonte di benessere sia per il corpo che per l’umore e sappiamo anche che per ottenere una tintarella davvero uniforme, sicura e duratura è indispensabile esporsi gradualmente e proteggere la pelle con una crema solare adatta al nostro fototipo.

Nonostante tutto, però, commettiamo spesso diversi errori quando trascorriamo del tempo all’aria aperta o sulla riva del mare, come quello di pensare che non ci si abbronzi anche all’ombra o quando è nuvoloso. Scommetto che questo dubbio ha sfiorato anche la vostra mente, almeno una volta nella vita: ci si abbronza anche senza sole?

La risposta è: assolutamente sì! Cerchiamo di capire meglio perché e in quali condizioni.

I raggi UV: li conosciamo davvero?

Senza necessariamente addentrarsi in complesse spiegazioni scientifiche, è indispensabile sapere che tipo di luce irradia la pelle quando siamo sdraiati al sole.

In sintesi, gli ultravioletti sono la componente invisibile della luce solare, sono posizionati oltre la gamma cromatica dei violetti e non risultano quindi percepiti dall’occhio umano. Hanno però una forte intensità energetica e sono sostanzialmente un pericolo nascosto nella luce solare che adoriamo sentire sulla pelle.

Le radiazioni UV che raggiungono la superficie della Terra sono per il 95% raggi UVA e per il 5% UVB: in cosa si differenziano?

Gli UVB sono i principali responsabili dell’abbronzatura: anche se riescono a raggiungere solamente gli strati più superficiali dell’epidermide, stimolano la produzione di melanina, ossia la naturale strategia della pelle per proteggersi dagli ultravioletti. Sono sempre loro i protagonisti di scottature da sole e arrossamenti, ma la notizia positiva è che vengono in parte filtrati sia dalla fascia di ozono, sia dalle nuvole e dalle superfici in vetro e, soprattutto, da una buona crema solare dall’elevato SPF.

Gli UVA invece raggiungono anche gli strati più interni del derma, non provocano scottature, ma contribuiscono significativamente ad accelerare i processi di invecchiamento cutaneo stimolando la produzione di radicali liberi, che vanno a danneggiare le fibre di collagene ed elastina. Purtroppo, sono bloccati solo in minima parte dall’atmosfera, dalle nuvole e da vetri e finestrini e sono, inoltre, presenti in grande quantità tutto l’anno.

È chiaro quindi che, anche quando siete all’ombra o quando il cielo è coperto, non siete in realtà al riparo dall’azione potenzialmente dannosa dei raggi UV!

Quanto ci si abbronza sotto l’ombrellone o con le nuvole?

In una calda giornata estiva al mare viene spontaneo ripararsi sotto dell’ombrellone per cercare riparo dall’intensità dei raggi solari. Ma quanto concretamente riesce a schermarci il nostro piccolo spazio di ombra? Gli ultimi studi in merito hanno dimostrato che il tessuto degli ombrelloni filtra all’incirca il 75% dei raggi UV e ciò significa che una parte di essi raggiunge comunque la pelle!

L’ombrellone, quindi, scherma molto bene dalla luce diretta e visibile del sole, ma non altrettanto bene da quella ultravioletta, che passa facilmente dalla trama del tessuto. Ma non è tutto, perché quella che ci sembra “ombra”, ombra spesso non è affatto. Infatti, una grande quantità di raggi UV ci raggiungono anche sotto l’ombrellone, perché vengono riflessi dalla sabbia, dalle onde luccicanti del mare e da tutte le superfici chiare e riflettenti che ci circondano. Si stima che più del 50% dei raggi UV arrivi alla cute proprio per riverberi e riflessi!

L’ombrellone al mare è quindi utile e a volte indispensabile, ma anche sotto la sua apparente protezione totale è utile stendere sulla pelle un abbondante strato di crema solare adeguata al vostro fototipo.

E le nuvole, invece, filtrano le radiazioni ultraviolette? Anche in questo caso, non del tutto. Infatti, le particelle d’acqua che le compongono riescono ad assorbire le radiazioni infrarosse, ma solo il 20% di quelle ultraviolette. L’80% circa dei raggi UV passa quindi anche attraverso le nubi. Solo una coltre di nubi molto spessa può fungere da barriera e abbassare significativamente la quantità di radiazioni che raggiungono la Terra.

Quali sono i rischi, quando è nuvoloso?

Gran parte delle scottature solari si verifica proprio sotto l’ombrellone o nelle giornate nuvolose, lo sapevate? Già, perché sono proprio quelle le situazioni in cui tendiamo ad abbassare la guardia.

Quando siamo direttamente esposti al sole, l’eccesso di calore dato dalle radiazioni infrarosse ci fa rendere conto molto facilmente del fastidio e del pericolo di scottature, mentre all’ombra o nelle giornate dal meteo incerto ci rilassiamo e sostiamo all’aria aperta senza protezione solare, senza cappellino e senza occhiali.

Come proteggere la pelle, anche all’ombra?

Anche quando vi rilassate sotto l’ombrellone o avete la “sfortuna” di incontrare una giornata nuvolosa, ricordatevi sempre di proteggere la pelle con una valida lozione solare. Il fattore di protezione dovrebbe sempre essere adeguato alla vostra carnagione, nonché al grado di abbronzatura che avete già raggiunto.

I primi giorni al sole è bene esporsi solamente per pochi minuti, mai negli orari centrali della giornata e scegliendo un SPF alto o molto alto (50+). Con il passare del tempo è possibile abbassare leggermente il Sun Protection Factor, cercando comunque sempre di fornire alla pelle una protezione sufficientemente alta sia contro i raggi UVB che contro gli UVA. Avete paura di non abbronzarvi con addosso una protezione solare? Niente di più sbagliato!

Una crema solare vi permette di abbronzarvi in modo lento, graduale e consapevole, conquistando un colorito ambrato davvero uniforme da portare con voi anche lungo i mesi invernali. Inoltre, aiuta a evitare alla pelle lo stress ossidativo e i danni del fotoinvecchiamento, per mantenere un’epidermide sempre giovane, compatta e tonica, anche quando perfettamente abbronzata.